La leggenda di
Ciro e Michele
a cura di Wolfy
 

 
Il "Leccemercato", analisi e dintorni           - a cura  di Amb 


Siamo ai nastri di partenza del campionato, la pettorina è quella dei favoriti.
Non esiste dito dietro il quale nascondersi, non vi è voce che non conduca all’ambizione del massimo obiettivo.
Tutto ciò è sicuramente frutto di un mercato deciso, senza fronzoli, cominciato in gennaio con gli arrivi di Tiribocchi e Zanchetta, Giuliatto, Cottafava e Munari.
Un segnale allora, una certezza oggi se ai già citati si vanno ad aggiungere elementi del peso di Ariatti, Ardito e Abbruscato.
Ma questi sono i movimenti, diciamo così, “di spessore”, quelli che fanno i titoli dei giornali.
Altri, non meno importanti, sono passati per vie più silenziose: il ritorno di Konan, l’arrivo del giovane Lovrecic, il rientro del francese Mihoubi, il rientro di Benussi.Gente che,eccezion fatta per il giovane Sloveno, dovrebbe e vorrebbe riscattarsi da annate poco felici.
Questa volta sì, è vera campagna di rafforzamento. Studiata, intelligente ed ambiziosa.
Vediamo nel dettaglio le principali operazioni, valutando i vari reparti:

In entrata
Konan, Mihoubi, Benussi, Lovrecic, Abbruscato, Ardito, Ariatti, Munari

In uscita
Pellè, Giacomazzi, Juliano, Tesser, Vaschak, Pavarini,Osvaldo

Partiamo di rientri
rimasti poi alla “base”:
Konan: dopo una travagliata stagione all’ombra della Mole, sponda granata, vuoi per motivi strettamente fisici, vuoi per i soliti discorsi di ambientamento, riparte da dove aveva iniziato nel calcio che conta: quel Lecce che aveva lasciato zemaniano e ritrova papadopulossiano. Ovvero due modi di vedere la stessa medaglia. Voglia di riscatto e qualità non mancano, a lui la risposta sul campo. Si gioca la maglia lì davanti, sapendo che è dura.
Mihoubi: francesino di corsia sinistra mai potuto apprezzare se non in qualche scampolo di partita. Si dice che sia molto maturato, vedremo, se e quando sarà chiamato a dimostrarlo.
Le possibilità non saranno tante, davanti ha il Sig. Giuliatto, uno che corre, crossa e difende.
Una buona alternativa per la fascia sinistra, comunque.
Benussi: porta la sua esperienza a disposizione del giovane Rosati. Farà il secondo, almeno in principio, e ne è consapevole. La storia del campionato ci darà poi il suo vero ruolo. Un rientro comunque prezioso e utile.
Lovrecic: l’unico vero nome a sorpresa del mercato giallorosso. Se non fosse che il diesse si chiama Angelozzi diremmo quasi una “corvinata”. Ragazzo molto dotato tecnicamente, buona visione di gioco, fisico e giovane età. Ruolo naturale, vice Zanchetta, ovvero centrale da qualunque punto lo si guardi. Se son rose…
Abbruscato: l’attaccante di nome, colui il quale in serie B dovrebbe fare la differenza soprattutto con un certo Tiribocchi al fianco. Reduce da un’annata incolore, un pò di tutto il Toro ad onor del vero, è stato fortemente voluto da società e tecnico. Parte titolare, chiamato a riscattarsi ed a cancellare la breve ma intensa soap opera Pellè.
Ardito: cercato da molte compagini di serie A, fortemente voluto, centrocampista di quantità, corsa e duttilità. Elemento fondamentale nel centrocampo di papadopuliana ispirazione. Una certezza, se è vero come è vero che a Torino qualcuno si strappa le vesti…
Ariatti: ultimo arrivato in ordine strettamente cronologico, uno dei primi obiettivi ad essere cercato. Qui vale il detto “ogni allenatore vorrebbe uno così”, per la sua duttilità in campo, capace com’è di ricoprire quasi tutti i ruoli della linea mediana (eccetto il regista puro), ed anche alcuni di difesa. Insomma Papadopulo lo voleva e tutti ne capiamo il motivo.
Anche lui ha fortemente voluto i colori giallorossi, spronato anche dall’allettante proposta societaria.
Un’altra certezza.
Munari: un arrivo un po’ sudato, una fine di giugno travagliata che ha portato alla conclusione agognata. Il matrimonio si doveva da fare e si è fatto. Dopo l’ottima metà stagione disputata nel Salento, era fondamentale ripartire da quegli elementi che tanta affidabilità avevano dato.
Munari uno di quelli. Un posto al centro del campo è suo.
Cottafava e Giuliatto: due importanti riscatti, vale il discorso fatto per Munari. Non sono mancate le difficoltà soprattutto per il secondo ambito da molte formazioni. Il difensore ha dovuto affrontare con pazienza l’intoppo del presunto doping. Tutto a lieto fine, o quasi, si riparte dal campo, dove entrambi non tradiscono le attese.

Le uscite:

Pellè: rientrato dal Cesena con 10 realizzazioni all’attivo, pensava di sbarcare con merito al Real Madrid, magari al Barcellona dovendosi accontentare. Il Lecce non è nè l’una nè l’altra, ma è la squadra che su di lui voleva puntare, tanto più che il ragazzo di Monteroni è frutto del proprio vivaio. Niente di tutto ciò, Pellè voleva volare alto, nel grandioso campionato olandese.
In bocca al lupo, 6,5 milioni di euro vanno benissimo.

Giacomazzi: tornato, non considerato utile al Lecce, ripartito. Dispiace un pò, inutile negarlo. E’ un giocatore che ha dato tanto alla causa e che forse avrebbe meritato altra sorte. Ma tant’è così gira il mondo, va all’Empoli in serie A ed a giocare la coppa Uefa. Non male. A Lecce la sua avventura era da tempo finita.

Juliano, Tesser, Vaschak, Pavarini: volutamente non riscattati; il portiere non ha entusiasmato, tutt’altro. Si riparte da Rosati. I due sudamericani, pur se buoni giocatori, non hanno inciso così tanto da meritarsi la riconferma, evidentemente. Idem per il ceco venduto al Cesena. Con buona pace di tutti hanno preso altre strade.

Osvaldo: ha obiettivamente stupito la mancata acquisizione del giovane argentino, ma alle buste è un po' come al gratta e vinci, passateci la metafora. Ha diviso spesso la tifoseria, la sua tecnica ed il suo dribbling spesso non facevano rima con concretezza. Tuttavia un buon giocatore, soprattutto in prospettiva. L’ha capito Pantaleo Corvino da Vernole, acquisendolo a titolo definitivo dall’Atalanta.

Caccavallo: va a Taranto a giocare. Per la conquista della serie B, in una piazza calda e vogliosa di rivincita. Ne potrà solo avere giovamento.

Questa la breve analisi che abbiamo voluto fare delle principali operazioni del mercato giallorosso.
Un mercato che ha inciso su tutti i reparti della squadra. Spicca indubbiamente il centrocampo, che, obiettivamente, non sfigurerebbe in una compagine di mezza classifica di serie A.
L’attacco dà le giuste garanzie, potendo contare sui nomi di Tiribocchi ed Abbruscato, ma anche su un certo Pajarito Valdes, giocatore capace di incidere come pochi sul destino di una gara.
Konan e Tulli completano il reparto, fantasia e forza.
La difesa è il reparto dove forse, al momento, manca ancora un’alternativa centrale. Si sta lavorando per ovviare alla lacuna, senza fretta, consapevoli che anche così com’è il reparto difensivo è comunque di alto livello.

In conclusione giochiamo a dare i voti:

7,5 al mercato nel complesso, di livello, commisurato all’obiettivo dichiarato.

Difesa: 6,5, si attende l’ultimo tassello per alzare di mezzo voto.

Centrocampo: 8, come dice il noto spot, che si vuole di più dalla vita?

Attacco: 7,5, mix di potenza e fantasia, affidabile.


Non resta che giocare. Il campo ci dirà se e come al lavoro di questa fase combacieranno risultati e prove convincenti.

 

24/08/2007                                                                Luca "Amb"

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