Ci leggono, ma non solo. Ci usano. Si
rivolgono al web per attingere materiale, spunti,
risorse. Solitamente senza autorizzazione alcuna. Fanno
man bassa di tutto ciò che può risultare utile,
guardandosi bene dal citare le fonti alle quali si
approvvigionano rapidamente e comodamente, alle quali si
rivolgono per documentarsi, in maniera talvolta
sistematica, raccogliendo materiale che poi riciclano e
divulgano come frutto del proprio lavoro. Come dire:
rubare la marmellata e andar fieri del fatto che
nessuno, a loro avviso, possa scoprirli. Talvolta è
questo il destino di un sito web come il nostro, come
tanti.
A chi ci riferiamo? La carta stampata non c'entra, anzi!
E' sufficiente dare un'occhiata alla sezione "Dicono di
Noi" per accorgersi che ci hanno degnato di attenzione,
attingendo dal forum ma citandone correttamente le fonti
(e si badi bene che è presente solo una piccola
selezione di articoli pubblicati nel corso degli anni
sulle varie testate).
Questo articolo, invece, prende spunto da un gustoso
pezzo di TV andato in onda stasera, in maniera tanto
inattesa quanto veemente, in una trasmissione sportiva
del lunedi, nel corso della quale sono stati tirati in
ballo i siti internet dei tifosi del Lecce (e i
rispettivi forum). Più precisamente, ci riferiamo a chi,
dallo scranno di uno studio televisivo, ha preso gusto
ad etichettare in negativo (e figuriamoci!) il web
sportivo, attribuendo a sè e alla propria trasmissione,
forse in modo piuttosto autoreferenziale, i crismi di
"spazio LIBERO e APERTO A TUTTI", adducendo una email
critica come prova inconfutabile di quanto sostenuto.
Bontà loro! A noi non è mai sorto dubbio alcuno al
riguardo e pertanto non stiamo a sindacare, ci
mancherebbe altro. Nè ci sfiora l'idea di confrontare il
grado di libertà d'opinione garantita sul nostro spazio
web con quello concesso nelle varie trasmissioni tv
locali, nazionali o planetarie. Diciamola tutta: sarebbe
insensato tracciare un paragone tra forum web e
trasmissione tv, ma non è questo il punto.
E' invece il caso di soffermarsi su alcune infelici
considerazioni sfuggite a qualche conduttore il quale,
pur denigrando e sminuendo un medium per
definizione libero come internet, evidentemente non
disdegna di trarne vantaggio non appena possibile,
sorvolando sulle norme deontologiche proprie della
professione giornalistica: rispetto del lavoro altrui e
osservanza dei diritti d'autore. Sarebbero svariati e
curiosi i casi da citare, ma ci limiteremo all'ultimo in
ordine cronologico. Non più tardi di una settimana fa,
il grande Beto Barbas è stato ospite di una nota
trasmissione tv su una rete locale. Ed ecco che la lunga
intervista, realizzata a più riprese dal sottoscritto
con lunghe quanto piacevoli chiacchierate
intercontinentali Salento - Buenos Aires (sia benedetto
Skype!), rielaborata e pubblicata sul nostro sito, viene
ripresa in rigoroso ordine tematico (1. Jurlano? 2.
Episodio di Fiumicino? 3. I derby col Bari? 4. Il gol
più bello? e così via, pedissequamente... come
verificabile dando un'occhiata a
questa pagina) e
riproposta in tv con l'aria di chi ha studiato ore,
magari giornate, documentandosi sull'illustre
personaggio in studio attraverso ritagli di giornale
ormai polverosi. Al termine, puntulamente, sono giunte
sul forum sarcastiche segnalazioni al riguardo.
Beh, non sarà giornalismo d'inchiesta, ma cosa vai a
guardare, il capello?! Sia ben chiaro, qui nessuno esige
qualcosa, figuriamoci! Qui, al limite, si chiede quanto
meno la DECENZA di non screditare (espressione
eufemistica) sistematicamente gli stessi siti che poi,
guarda caso, tornano utili in vario modo. Tanto più che
"chi vuoi che se ne accorga?!" Dopo tutto sono quei
"soliti 10" che si scrivono e si rispondono. Non
immaginando che le statistiche automatiche attestano
inconfutabilmente che gli accessi al sito oscillano dai
700 ai 1200 al giorno (e in periodi più entusiasmanti di
questo le cifre erano ben più lusinghiere). Quindi, se
la matematica non è un'opinione, in tantissimi leggono e
in tanti (o tantissimi, a seconda delle circostanze)
scrivono. E probabilmente tra questi ci sono anche
coloro che denigrano tale mezzo. Chissà. E magari sono
tra coloro che si esprimono dietro un nome di fantasia (nickname,
come e' stato opportunamente spiegato in trasmissione)
non resistendo alla tentazione di postare la propria
opinione. Chissà, forse si, forse no! Boh! Salvo poi,
sempre da quello scranno, studiando il profilo migliore
e lo sguardo più penetrante (!?) da offrire alla
telecamera, sentenziare che è troppo facile esprimere le
proprie opinioni dietro un nickname. Perdincibaccosalato!
Dove mai si vorrà andare a parare?! Forse che l'opinione
di chi parla in tv conti più di quella espressa dietro
un nickname qualsiasi? Probabilmente no. Anzi, voglio
atteggiarmi ad indeciso cronico: forse si! A patto,
però, che non sia quella dettata da una qualsivoglia
linea editoriale. O non sia condizionata da
comprensibili timori reverenziali che colpiscono
trasversalmente sia conduttori sia ospiti nei più
svariati salotti televisivi, con conseguente prodigiosa
frattura tra mente-pensiero da una parte e
bocca-enunciato dall'altra! Che ti portano ad
affievolire i toni, a smussare gli angoli, a contare
fino a 10 prima di esprimerti, ad essere conciliante e
accomodante quando non condividi una virgola di quanto
ascolti, a morderti la lingua per non pronunciare nulla
di compromettente. Insomma, il ruggito del leone nei
bar, per strada, allo stadio o al cellulare, una volta
davanti ad un obiettivo diviene d'incanto miagolio. Ne
ho visti di personaggi che pontificano in tv tuonare in
privato e praticare il politically correct una
volta in studio.
Pertanto, se proprio vogliamo tracciare una differenza,
è proprio questo il tallone d'Achille della tv,
relativamente al dibattito e allo scambio di opinioni.
Al contempo, l'assoluta libertà d'opinione e di
espressione rappresenta il punto forte di un forum web.
Azzardiamo, dunque, l'ipotesi che è proprio la totale
assenza di ipocrisia a rendere forte, attraente,
interessante, coinvolgente il dibattito che ha origine e
si sviluppa sul web. E probabilmente è esattamente
questo l'aspetto che la tv più invidia a questi spazi
liberi per antonomasia, privi di steccati editoriali,
ideologici, di limiti di tempo; spazi in cui il diritto
di parola non viene concesso in base alle amicizie,
parentele, simpatie, esigenze di passerella, di vetrina
e quant'altro. Niente di tutto questo. Sul web, ogni
opinione ha diritto di cittadinanza, nei limiti della
decenza e del rispetto. Così accanto all'opinione di chi
sostiene la causa di Papadopulo può convivere quella di
chi è nostalgico di Zeman. Accanto alla voce di chi ha
visto una grande partita ha diritto di cittadinanza
quella di chi non ha intravisto uno straccio di gioco.
Nella vita, in politica, ovunque ci sia un dibattito ci
sarà sempre qualcuno che non sarà d'accordo con noi.
Ebbene, cosa facciamo? Per dirla "alla Papadopulo" (con
una battuta strepitosa e ormai storica, in riferimento
alla divergenza di vedute con mister Pioli), "LO
UCCIDIAMO?". Se le nostre opinioni, convinzioni, rilievi
critici, vengono espressi civilmente e rispettosamente,
dov'è il problema? Non rappresentano punti di vista
opinabili ma ugualmente meritevoli di lettura? SUl
nostro forum, non vengono forse rappresentate tutte le
più svariate opinioni? O si mette in dubbio anche
questo? Per quale ragione un'opinione espressa dietro un
nickname non può rivendicare alcun valore? Esiste,
forse, tra tutti coloro che manifestano una
personale opinione in libertà sul web qualche demente
che esprime un concetto per sostenere subito dopo
l'esatto contrario? Io sono ottimista e penso che questo
rischio non sia affatto concreto. Ecco spiegato,
grossolanamente, agli snobbatori dei forum liberi che le
opinioni rappresentate in questi angoli di libertà,
ancorchè espresse dietro un nome di fantasia, altro non
sono che le vere convinzioni di chi, malgrado tutto,
riesce ancora ad accalorarsi parlando di uno sport ormai
privato di ogni grammo d'anima, di ogni palpito di
passione, ingessato nelle rigide linee editoriali,
ingabbiato e immobilizzato da lacci e lacciuoli di
interessi reconditi o palesi. E' evidente che tali
convinzioni, se espresse su uno spazio democratico e
libero come il nostro forum, assumono ugual peso, ugual
valore, ugual dignità sia se digitate in pigiama, sia se
la cravatta risulta intonata con i calzini, sia se siamo
appena usciti dalla sala trucco sia se abbiamo la barba
incolta, sia se siamo in ciabatte sia se calziamo le
Hogan, sia se ci esprimiamo adoperando un italiano
aulico ed espressioni forbite, sia se citiamo detti
popolari magari nel nostro pittoresco dialetto.
Pertanto, dalla semplicità del web e di chi lo popola e
lo anima, un suggerimento: non prendiamoci troppo sul
serio e, se proprio dobbiamo, una volta tanto lo
specchio utilizziamolo non solo per autocelebrare la
nostra bellezza (intellettuale); poichè potrà tornarci
utile altrimenti, magari prima di salire su un malfermo
piedistallo per puntare il proprio indice contro il
bersaglio sbagliato. Perchè facile non è tanto
nascondersi dietro un nickname per esprimere la propria
modesta ed anonima opinione, quanto piuttosto denigrare
spazi di libertà come il nostro, sulla breccia da ormai
8 anni e mantenuto in vita sacrificando scampoli di
tempo libero, a nostre spese (plurale maiestatis)
e rifiutando ogni offerta di sponsorizzazione per una
questione di principio, poichè trattasi di passione
no-profit. E si badi bene che ogni sacrificio è
ampiamente ripagato da amicizie VERE e SINCERE, nate
dibattendo attorno ad una grande, immensa passione: il
LECCE!
Per concludere, vorrei precisare che il mio pezzo è
stato concepito di getto e vuol essere una reazione
ironica agli ormai consueti colpi bassi sferrati da
palchi che si rivolgono a platee televisive
smisuratamente più vaste, per giunta senza
contraddittorio e senza diritto di replica (come invece
può assicurare il nostro guestbook). Pertanto, le mie
parole non intendono urtare minimamente la
suscettibilità di nessuno e mi scuso fin d'ora se
qualcuno se ne risentirà. Ribadisco che non era nelle
mie intenzioni. Più che altro, il mio voleva essere un
invito a non perseverare nell'opera di demonizzazione di
luoghi virtuali che, quando non oltrepassino i
limiti del rispetto e della civiltà, meritano grande
considerazione. Non solo! Ai più avveduti possono
offrire spunti di riflessione molto interessanti, grazie
ad un dibattito sempre vivo, vero e spontaneo, magari
fuori dagli schemi, magari sbarazzino, disincantato ed
incline a sdrammatizzare. Dopo tutto, è di calcio che
parliamo, signori, ovvero di uno sport che sarebbe ora
si riavvicinasse a quel gioco praticato dai bambini in
tutte le piazze del mondo. E non si sa per quanto tempo
ancora, di questo passo...
Forza Lecce e Forza le Opinioni
Libere, Civili e Rispettose.